Tra le infezioni che il corpo umano può contrarre, quelle delle vie urinarie (UTI) sono tra le più diffuse e frequenti: nelle donne la maggior parte delle UTI si presentano come cistiti o pielonefriti, mentre negli uomini della stessa età come uretriti o prostatiti. Le donne sono più colpite degli uomini e per loro il rischio di contrarre tali infezioni nel corso della vita è del 50%, con episodi ripetuti anche per anni. La spiegazione di ciò risiede nel fatto che l’uretra, la principale via di penetrazione usata dai batteri, è più breve nelle donne rispetto agli uomini (circa 7 cm vs 18 cm); ciò ne favorisce la risalita e la proliferazione in vescica e, se l’infezione non è trattata, i batteri possono poi raggiungere e infettare i reni.
In particolare, le UTI complicate sono diagnosticate in pazienti sia con alterazioni morfo-funzionali dell’apparato genito-urinario o della risposta immunitaria sia in quelli sottoposti a manovre strumentali o a interventi chirurgici distrettuali.
Alla luce di queste condizioni di fragilità, che aumentano il rischio infettivo e ne peggiorano la prognosi, è fondamentale riconoscere e trattare tempestivamente le UTI per evitare che si complichino infettando organi essenziali per l’organismo, ma è soprattutto essenziale trattarle correttamente: una terapia inadeguata o incompleta favorisce le resistenze batteriche, una delle sfide cliniche più difficili e pericolose per la classe medica.
Il trattamento delle UTI, nella maggior parte dei casi, si basa sulla somministrazione di antibatterici; il tipo di farmaco utilizzato e la durata del trattamento dipende dal batterio responsabile dell’infezione e dalla storia clinica del paziente.
Nell’ambito del progetto “Un anno insieme”, si è pertanto ritenuto utile realizzare un nuovo corso FAD online, che affronti la gestione delle IVU in particolari setting di fragilità: paziente diabetico, affetto da problemi cardiovascolari o da patologie uro-ginecologiche. Lo scopo del corso consiste nell’offrire consigli e suggerimenti di pratica clinica in grado di ottimizzare il management al fine di ridurre il rischio infettivo e migliorare la prognosi.
Tale FAD, che darà diritto a 15 crediti ECM, si svolgerà dal 27 maggio al 31 dicembre 2024 e sarà suddiviso in 5 moduli: il primo sarà dedicato all’introduzione generale sulle UTI nel paziente anziano fragile, a cui seguiranno tre moduli incentrati sulle problematiche delle tre suddette tipologie di paziente, mentre l’ultimo riguarderà il trattamento.
Di seguito una panoramica dei temi trattati durante il corso, che avrà come responsabile scientifico e docente il Dr. Antonio Briozzo (Responsabile SS Infettivologia, SC Medicina Interna, A.O. Ordine Mauriziano, Torino).
Modulo 1 - Introduzione Generale sulle Infezioni Urinarie nel Paziente Anziano Fragile
Questo modulo è incentrato su una delle maggiori problematiche riscontrate, sia in comunità che in ambito ospedaliero: il trattamento delle batteriurie asintomatiche (colonizzazioni) che, se trattate con antibiotici non necessari, aumenta il rischio di acquisizione di patogeni multi-resistenti. A ciò si sovrappone la condizione di fragilità del paziente anziano, che spesso non manifesta la caratteristica sintomatologia delle UTI a causa di molteplici fattori: sistema immunitario senescente, presenza di comorbilità (principalmente malattie cardiovascolari, diabete mellito, BPCO e insufficienza renale), terapie multiple e complesse e sarcopenia.
Nell’evidenziare l’epidemiologia delle UTI ci si sofferma poi sui fattori di rischio che contribuiscono alla maggiore predisposizione femminile allo sviluppo di infezioni del tratto genito-urinario.
Successivamente è previsto un focus sulla distribuzione in Europa dei patogeni responsabili di UTI (E.coli, K.pneumoniae, P.mirabilis e P. aeruginosa) per alcune categorie di pazienti a rischio e i relativi tassi di resistenza, in particolare in Italia.
Il modulo si conclude con la presentazione dei fattori di rischio maggiormente frequenti per acquisizione di multiresistenza.
Modulo 2 - Infezioni Urinarie nel Paziente Anziano Diabetico
Modulo completamente dedicato alle UTI nei pazienti diabetici, in cui saranno trattate le seguenti tematiche: sintomatologia (spesso simile a quella della popolazione non diabetica), cause della possibile compromissione delle difese dell’organismo con conseguente complicazione dell’infezione, prevalenza, eziologia, variabili di rischio e patogenesi delle UTI, rischi delle terapie diabetiche raccomandate dalle linee guida (gli inibitori di SGLT-2 sono associati a una maggior comparsa di UTI, in particolare empaglifozin).
Viene infine mostrata l’incidenza dei batteri causa di UTI nel paziente affetto da diabete; interessante notare come agli UPEC (E. coli uropatogeni), che rimangono i maggiori responsabili (62,1% dei casi), si associno anche alcuni batteri Gram positivi (Enterococcus faecium e faecalis, Stafilococcus spp e Streptocuccus agalactiae).
Modulo 3 - Infezioni Urinarie nel Paziente Affetto da problemi Cardiovascolari
Modulo particolarmente interessante in quanto leUTI sono una causa comune di ospedalizzazione nei pazienti con insufficienza cardiaca e rappresentano, insieme alle infezioni delle basse vie respiratorie, le patologie infettive a maggior rischio per la comparsa di eventi cardiovascolari. Inoltre, nel breve periodo, le recidive di infezione sono statisticamente correlate ad outcomes peggiorativi.
A supporto di tali affermazioni, vengono presentati i risultati emersi da un recente studio retrospettivo, pubblicato nel 2023 su Nature, in cui è stata valutata una coorte di soggetti ricoverati per infezione entro un anno da un precedente ricovero per scompenso cardiaco e confrontati con pazienti senza infezione. Dopo un follow-up medio di 4,29 anni, si sono registrati segni di scompenso cardiaco in una percentuale più elevata di pazienti affetti da UTI rispetto al gruppo di controllo.
Analogamente, l'analisi multivariata ha mostrato che i soggetti con infezione delle vie urinarie presentavano un rischio più elevato di MACE (eventi cardiovascolari maggiori), come morte per tutte le cause, infarto miocardico, ictus e ospedalizzazione per scompenso cardiaco.
Viene infine fornita la motivazione per la quale l’infezione causerebbe un peggioramento dell’outcome legato agli eventi cardiovascolari, riconducendola allo storm citochinico (IL-1, IL-6, IFN-γ).
Modulo 4 - Infezioni Urinarie nel Paziente Anziano affetto da Patologie Uro-Ginecologiche
Questo modulo approfondisce le patologie e le anomalie/condizioni favorenti l’instaurarsi di infezioni delle vie urinarie complicate nei pazienti anziani. Distribuite egualmente in entrambi i sessi, in genere di età superiore ai 65 anni, le UTI complicate sono caratterizzate da persistenza o ricorrenza dell’infezione, insuccesso terapeutico, microrganismi non comuni o multiresistenti.
Vengono illustrate le condizioni e/o anomalie del tratto genito-urinario maggiormente rappresentate, come anomalie strutturali o funzionali delle vie urinarie, pielonefrite, chirurgia urologica o trapianto renale, cateterismo vescicale, a ci se ne aggiungono altre correggibili (es. calcoli infetti, prostatite batterica cronica, rene atrofico infetto monolaterale, ecc.).
Si prosegue poi con un’analisi approfondita sia delle metodiche diagnostiche utilizzate per l’identificazione delle condizioni suddette sia delle molteplici cause della nefrolitiasi, una condizione di frequente riscontro in questa popolazione di pazienti.
Modulo 5 - Trattamento delle Infezioni Urinarie nel Paziente Anziano Fragile
Il corso si conclude affrontando un aspetto fondamentale quale deve essere considerato il corretto trattamento delle UTI. A questo riguardo vengono fornite le raccomandazioni delle ultime linee guida dell’European Association of Urology (EAU) inerenti alla diagnosi e al trattamento delle infezioni del tratto urinario nei diversi casi che si possono presentare nella pratica clinica. In particolare ci si sofferma sulle UTI associate a catetere (CAUTI), elencando i fattori di rischio, le strategie di prevenzione dell’insorgenza di tali infezioni e la terapia raccomandata.
Poiché il paziente anziano è spesso affetto da prostatite batterica, ampio spazio viene dato al suo trattamento, sottolineando come l’uso eccessivo della terapia antibiotica abbia determinato l’incremento dell’incidenza di Enterobacteriales produttori di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL).
Da questo corso emergono alcune considerazioni di cui il medico deve tener conto prima di affrontare la gestione delle UTI:
- la complessità del trattamento delle UTI nel paziente fragile
- l’importanza di riconoscere il batterio responsabile
- la necessità di attuare tempestivamente la terapia
- l’importanza di valutare attentamente l’antibiotico-resistenza
- la necessità di verificare le condizioni e le comorbilità del paziente.
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